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La casa abbandonata

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Sovraespone verde rigoglioso
l'ex frutteto di peschi e di ciliegi
quasi una giungla in stile rococò
a misura e prova di buon selvaggio.

Liane di arrampicanti bignonie
penzolano tra gli aranciati fiori
ravvivanti i ceruli pallori
della casa liberty anni 'trenta
dalle ossidate chiuse tapparelle
e i bei cornicioni sbriciolati
sotto la scrostatura dei fregi.

Avventurosi tordi e rondinelle
alle grondaie non nidificano più.
Qualche sparuto gattone curioso
bighellona nelle erbe alte infestanti
fra l'aristocrazia delle paulonie
appropinquarsi all'entrata tenta
-ove edera colonizza i mancanti
intarsi dell'ingresso a vetrata-
poi si guarda attorno e se ne va.

In notti di scolatura dal tetto
in mezzo al cortile -dimenticata
la gomma di una ruota di scorta
vorticizza tre sprovvedute stelle
come fosse un attivo pozzetto
invitandole al fantastico viaggio
in echi di trascorsa felicità
impilata su masserizia antica.

-Proprio fino alla sbarrata porta,
proprio proprio sino al tempo che passò
e non è più, e non è più, e non è più...-
un clacson pare imbonisca e dica.





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